#RemoConVoi: Ambiente
Ogni giorno sentiamo parlare di inquinamento,
crisi idrica, stravolgimento climatico ma nessuno ci dice che è inutile parlare
di “economia
verde” se non si mette in
discussione la logica del profitto!
Nessuno ci dice che la devastazione
ambientale è anche questione di
classe, di cui pagano le conseguenze assai più gli oppressi e gli esclusi che i ricchi e privilegiati.
L’unica e vera “grande opera” di cui i nostri territori, il nostro intero
paese, necessita è una reale pianificazione democratica su scala
nazionale e internazionale incentrata sulla salvaguardia dell’ambiente e il risanamento dei danni
connessi al cattivo uso delle risorse. E
come ben sappiamo questo non è mai stato l’obiettivo dei governi che si sono
succeduti, di centrodestra così come di centrosinistra: dallo Sblocca Italia alla riforma Madia, che cancella il ruolo
delle Sovrintendenze, alla
neutralizzazione della valutazione di impatto ambientale all’aggressione ai
parchi nazionali.
La nostra idea di ambiente e di tutela è differente!
Per
questo lottiamo per:
·
un piano nazionale per la bonifica immediata dei
siti inquinati fondato sul principio “chi
inquina paga” e il monitoraggio e la tutela delle condizioni di salute
delle popolazioni delle aree interessate.
·
una nuova
politica energetica che parta dal calcolo del fabbisogno reale e dalla
radicale messa in discussione della Strategia Energetica Nazionale; una moratoria
sui nuovi progetti estrattivi riguardanti combustibili fossili e lo stop
a ogni progetto di estrazione non convenzionale, l’ eliminazione dei sussidi
pubblici alle fonti fossili o ambientalmente dannose (16 miliardi annui) da
utilizzare per la creazione diretta di posti di lavoro nell’efficienza
energetica, nelle energie rinnovabili, in ricerca e innovazione tecnologica.
·
una nuova
politica dei rifiuti, che indirizzi la produzione delle merci verso la
recuperabilità; per una gestione pubblica dell’impiantistica e del ciclo di
smaltimento, la messa al bando dell’incenerimento attraverso l’eliminazione
degli incentivi, orientando gli investimenti
su raccolta differenziata, recupero, riuso, riciclo, riduzione, realizzando la
strategia elaborata dal Movimento “Legge
Rifiuti Zero”.
·
un piano di investimenti a livello nazionale per la mobilità sostenibile e
il trasporto pubblico (dalle ferrovie al trasporto urbano)e radicale
potenziamento della ciclabilità, fondato sui reali bisogni delle classi
popolari e sul rispetto dell’ambiente, che superi la prevalenza dei sistemi di
trasporto su gomma, potenziando il traffico merci su ferro e via mare.
·
la ripubblicizzazione dell’acqua bene comune, e più in generale dei servizi pubblici,
cancellando il modello di gestione attraverso soggetti di diritto privato come
le SPA, nel rispetto della volontà popolare espressa nel Referendum del 2011.
·
Far sì che le vere “grandi opere” siano in primis un grande piano per la messa in
sicurezza idrogeologica e sismica del Paese: quindi sono prioritarie la messa in sicurezza e la salvaguardia preventiva dei territori,uscendo
dalla dannosa logica “emergenziale” tipicamente italiana;
programmazione, pianificazione e gestione partecipate e trasparenti fondate su
obiettivi di interesse collettivo.
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