#RemoConVoi: Lotta alla povertà, sanità e assistenza
Oggi, 12 milioni di persone rinunciano a
curarsi per motivi economici. La percentuale di PIL destinata alla spesa
sanitaria è inferiore alla soglia di rischio indicata dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e si procede verso ulteriori tagli.
Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: livelli assistenziali in caduta
libera, lunghezza delle liste d’attesa in continua crescita, una conseguente
diseguaglianza di accesso ai servizi, accentuata anche dall’introduzione
del welfare aziendale che rompe l’universalismo del diritto
alla salute e lo vincola al contratto di lavoro.
A farne le spese sono quelle
categorie che ogni paese civile dovrebbe tutelare: bambini,
anziani, diversamente abili e soggetti sociali più fragili.
Noi invece siamo fermamente convinti che diritto
alla salute, all’assistenza, a una vita indipendente, libera dal bisogno e
dignitosa siano diritti non negoziabili ma da assicurare a chiunque, in ogni
condizione!
Per questo lottiamo per:
- - l’istituzione del reddito minimo garantito, contro l’esclusione sociale e la precarietà della vita, per persone disoccupate e precarie: un reddito che consenta di superare la soglia di povertà relativa, che sia a carattere personale ed erogato fino al superamento della condizione di disagio.
- - il potenziamento dei servizi sanitari esistenti, con il blocco dei processi di ridimensionamento e chiusura degli ospedali e lo sviluppo di una rete capillare di centri di assistenza sanitaria e sociale di prossimità.
- - garantire i livelli essenziali di assistenza erogati dal SSN e che ciò avvenga in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale.
- - l'eliminazione del precariato, con l’immediato sblocco del turn-over lavorativo, attraverso l’elaborazione di un nuovo programma di assunzioni per sanità e servizi socio-assistenziali.
- - l’eliminazione dei ticket sulle prestazioni sanitarie;
- - l’uscita del privato dal business dell’assistenza sanitaria.
- - il taglio drastico dei tempi di attesa, anche attraverso la modifica delle norme che regolano l’intramoenia.
- - la definizione di un piano nazionale per la non autosufficienza, centrato sull’assistenza domiciliare integrata.
- - dare attuazione all’inclusione delle persone con disabilità e dei soggetti fragili nella scuola, nel lavoro, nella società, per il diritto ad una vita piena, cancellando gli ultimi provvedimenti che vanno in senso contrario.
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